La situazione dei giovani oggi

Generazioni a confronto. Intervista alla Psicologa Elisa Cornioli.

I ragazzi di oggi sono spesso criticati dai più adulti per una presunta mancanza di sogni, aspettative e voglia di fare ma è davvero così? Siamo sicuri che le nuove generazioni siano inermi di fronte a un futuro che gli viene imposto o in certi casi addirittura tolto? E soprattutto, in caso di una risposta affermativa, come possiamo risolvere questo enorme problema? 

Proprio per rispondere meglio a queste domande abbiamo intervistato la psicologa Elisa Cornioli chiedendole se i ragazzi di oggi siano effettivamente apatici e poco attivi.

La psicologa parte subito screditando queste idee, sottolineando come i giovani siano in realtà brillanti e quanto sia importante guidarli in un percorso che accenda in loro delle speranze e dei valori, anche perché il nostro futuro dipenderà solo dalle nuove generazioni.

Il problema è però che questa generazione non è stata mai accesa da nessuno, ma piuttosto frenata quando ha provato a farlo da sola: che sia per assenza di fiducia o per eccesso, le aspettative, grandi e possenti, hanno schiacciato ogni volontà. 

Durante l’intervista emerge poi il problema di alcuni genitori che si mettono in uno stato di opposizione, quasi come nemici, dando immediatamente torto al figlio, sminuendo le sue iniziative e facendo quindi passare il messaggio distruttivo del “non ce la posso fare”, quando invece si dovrebbe essere soci contro il nemico comune: il problema da risolvere. 

Un altro problema, al di là del contesto familiare, è rappresentato  anche da educatori di varie discipline e insegnanti che, non propriamente formati, potrebbero non riuscire a riconoscere le difficoltà, non valorizzare i talenti, a vedere la persona fuori dalla valutazione scolastica oppure peccando di disponibilità all’ascolto necessaria per la formazione di un ambiente sano dove crescere; quando invece l’ascolto reciproco è fondamentale, come sottolinea la dottoressa. 

Alla fine la vita è fatta di questo; relazioni, difficoltà, responsabilità, sono l’essenza del nostro essere e di fronte alla vita di cui siamo protagonisti non possiamo incrociare le braccia come spettatori esterni ad una storia già scritta da altri. 

Sarà difficile? La psicologa afferma “Sarà come tu vuoi che sia, dipende dagli obiettivi che ti poni e non devono essere per forza macroaree in cui stai stretto, non bisogna primeggiare, non per forza, anche provarci e mettercela tutta è un’ esperienza e un proprio successo, non si deve avere paura del fallimento e del confronto con gli altri”.

Jasmine Pesjaka