Un’intervista con Ciuchino

A prima vista spensierato e volubile, Ciuchino è forse l’amico con cui tutti dovremmo fare un pezzo di strada

È uno dei personaggi più apprezzati degli ultimi tempi, e con lui abbiamo avuto il piacere di affrontare un tema importante: l’amicizia.
Ciuchino ha infatti accettato di rilasciare questa intervista dove ci spiega la sua relazione con Shrek e come questa abbia influenzato diversi aspetti della sua vita.

Bentrovato Ciuchino e grazie di aver accettato l’invito. Vorremmo iniziare subito chiedendoti come hai conosciuto Shrek e com’è iniziata la vostra amicizia.

Io e Shrek ci siamo conosciuti mentre scappavo da alcune guardie. Quando l’ho visto, grande e verde, mi sono nascosto dietro di lui. È stato Shrek a spaventare le guardie, facendole scappare. Questo mi ha fatto pensare che doveva trattarsi di un bravo orco, così ho iniziato a seguirlo fino a casa. Un po’ l’ho fatto per riconoscenza, un po’ perché volevo riparo… e magari speravo di guadagnare anche un amico.

Lui all’inizio mi rifiutava in continuazione ma io sono un ciuchino sveglio e ho colto l’occasione quando a Shrek serviva un passaggio per il castello di Lord Farquaad. Il poveretto non sapeva dove si trovasse. Da quel che ho capito Farquaad aveva detto che avrebbe preso la palude di Shrek se lui non gli avesse portato la principessa Fiona. Sono certo che la nostra avventura sia già nota a tutti, quindi non vi sto a tediare con ulteriori dettagli. Però mi vorrei soffermare su un punto, che è stato cruciale per il mio rapporto con Shrek: per uscire vivi dal castello dove era nascosta Fiona abbiamo dovuto collaborare come mai prima di allora e questo ci ha unito davvero tanto. Da lì in poi abbiamo condiviso sempre più momenti insieme, finché il nostro rapporto non è diventato estremamente importante per me.

Come mai dai tutta questa importanza alla vostra amicizia?

Perché prima di conoscerlo non avevo niente… ero un ciuco solitario, ecco. Ma ho trovato in Shrek una persona, anzi un orco, di cui potermi fidare. Ho capito quanto fosse importante per me quando nel castello abbiamo cominciato a guardarci le spalle a vicenda, lì ho sentito che il nostro rapporto si stava rafforzando. Da quel momento Shrek non era più una semplice creatura delle fiabe, ma il mio migliore amico. Non mi ero mai sentito protetto, capito e apprezzato così da nessuno.

Ti sentivi incompreso dunque. Come ci si sente a non essere capito in un mondo di fiabe e favole?

Nonostante in molti momenti sia difficile, io sono sempre riuscito a non dare peso a questa condizione. Mi sono reso conto di non essere l’unico in questo mondo a essere discriminato, mi sono rivisto molto nella figura di Shrek. Grazie a lui ho capito di non essere solo e ho imparato ad affrontare certe situazioni avendo fiducia in me

stesso, senza lasciarmi definire dai pregiudizi perché anche in un mondo di favole ognuno ha comunque le sue fragilità. Inoltre il sarcasmo, mia grande dote, è stato ed è fondamentale per dare il giusto peso a parole di persone così piccole.

Interessante… se non foste stati entrambi vittime di pregiudizi credi che tu e Shrek sareste stati comunque amici?

Nonostante io veda l’amicizia come un riflesso involontario o un istinto piuttosto che una scelta, penso che la situazione in cui ci siamo ritrovati sia stata molto importante per velocizzare la costruzione del nostro rapporto, che probabilmente non sarebbe stato così forte se non avessimo entrambi provato la solitudine. Anche questo ci ha dato una mano per restare insieme nei momenti difficili.

Sappiamo che a volte le scelte di Shrek ti hanno messo in difficoltà e relegato al ruolo di personaggio secondario. Nonostante ciò sei sempre tornato, come mai questa caparbietà nell’amicizia?

Sono sempre tornato perché l’amicizia non è qualcosa che inizia e finisce come quando mangi una ciambella. Quando troviamo una persona di cui ci fidiamo ciecamente e che capiamo a tratti meglio di noi stessi non dobbiamo “tenere il conto” di ciò che ci è dovuto, non dobbiamo ragionare su chi guadagna di più nella relazione o arrendersi subito e tirarsi indietro alla prima difficoltà. Bisogna combattere proprio per il valore di quell’amicizia. Non possiamo e non dobbiamo lasciare che si perdano i rapporti se, nel nostro cuore, sappiamo che qualcosa di buono è destinato a nascere. Prendi me, io mica permetto ai modi ruvidi di Shrek di incrinare il nostro rapporto. So che sono parte di ciò che lo definisce come lo Shrek che conosco io, il mio più grande amico, e mi va bene così.

Ti ringraziamo ancora una volta Ciuchino per aver partecipato a questa intervista e aver condiviso con noi questi pensieri. Ne faremo tutti tesoro.